domenica 27 gennaio 2013

RIPRENDO RICORDANDO...

Decido oggi di riprendere a scrivere sul mio blog, dopo moltissimo tempo di assenza, in un giorno importantissimo per la storia dell'umanità, in un giorno che non va dimenticato, in un giorno che va ricordato in eterno. Si perchè, ripeto, questo è un giorno da RICORDARE, perchè nonostante tutte le cerimonie, i titoli dei giornali e dei telegiornali, i film e gli spettacoli teatrali in memoria della shoah ci sono persone che ancora oggi non hanno capito quanto è successo negli anni che vanno dal 1935, con la promulgazione delle leggi di Norimberga di Hitler, al 27 gennaio 1945, liberazione del campo di Auschwitz:  genocidio di ebrei, zingari, disabili, omosessuali, politici, Testimoni di Geova oppositori del regime.
E' grave che dopo 68 anni, dopo tutte le testimonianze che abbiamo ascoltato, visto e sentito (e purtroppo più passano gli anni più diventano sempre di meno coloro che possono raccontare la loro esperienza nei campi di sterminio) ci siano ancora ragazzi, uomini e donne che insultano gli ebrei, prendono le distanze da questi fatti, li disconoscono: insomma non provano un minimo di compassione e tristezza per i milioni e milioni di uomini e donne proprio come noi. Si COME NOI! Perchè è inutile dire "No, loro non sono come me!" oppure "Loro sono ebrei, io no" oppure ancora "Non provare a paragonarmi a loro perchè non sono zingaro". Certo non dobbiamo paragonarci, però invece proviamo a immedesimarci in tutte queste persone, nei familiari dei deportati e degli uccisi, proviamo a immedesimarci in queste parole di Primo Levi, che tra poco troverete, perchè prima di essere ebrei, zingari o omosessuali, sono PERSONE, PROPRIO COME ME, COME TE, COME TUTTI NOI.


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-35920?f=a:1495>
Un ultimo pensiero va alle S.S., a coloro che hanno contribuito alla creazione dei campi di concentramento, che picchiavano i deportati quando tornavano a coricarsi dopo una giornata di lavoro nel lagher, che accendevano il pulsante per far uscire il gas dalle docce, che immergevano un bambino o un anziano nell'acido, che sparavano a un uomo perché aveva una stella gialla sul petto, perché sono sicuro che non tutti iniziavano a farlo con convinzione, ma si facevano trasportare dalla massa, dalla via più facile, credendo che in questo modo non avrebbero avuto nessun problema, diventando convinti delle proprie azioni (questa non è una giustificazione, assolutamente, non fraintendetemi), affinchè la storia possa insegnarci che seguendo la massa, non differenziandoci mai, non intraprendendo la strada più difficile e tortuosa spesso possiamo contribuire alla creazione di disastri che nemmeno immaginiamo.

MEDITIAMO GENTE, MEDITIAMO...

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